Un sondaggio indica che l’insegnamento online rimarrà anche nel nuovo anno scolastico
Circa l’80% degli insegnanti in sette Paesi europei ha insegnato on line negli ultimi mesi. In Italia la percentuale arriva addirittura al 97%. Questo è uno dei risultati del sondaggio che abbiamo realizzato in cooperazione con Generations&Co. Lo scopo del sondaggio era di individuare nuove sfide e necessità degli insegnanti delle discipline STEM durante il Covid-19. Come sarà il ritorno scuola 2020? Sappiamo che l’insegnamento e l’apprendimento ci sarà sia esso in classe o dal tavolo di cucina. Sono 860 gli insegnanti di sette Paesi Europei che hanno partecipato al sondaggio dandoci queste indicazioni.
Blended Learning ovvero modalità di apprendimento misto
In generale, i risultati del sondaggio mostrano che gli insegnanti hanno valutato in modo molto positivo le soluzioni tecniche per la didattica online sebbene il contatto fisico personale sia mancato molto. Insegnanti in Belgio, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Svezia e Olanda si aspettano un inizio dell’anno scolastico 2020 molto diverso. In base ai risultati del sondaggio, guardiamo ad un futuro in cui l’insegnamento e l’apprendimento misto, in presenza e on line, sarà probabilmente parte integrante della vita scolastica. In Italia, l’integrazione dell’insegnamento a distanza viene percepito come un metodo vantaggioso per la didattica dall’89% degli intervistati.
L’organizzazione di una classe virtuale
Gli insegnanti olandesi e italiani sembrano molto più soddisfatti dell’insegnamento a distanza rispetto ai loro colleghi degli altri Paesi. Circa il 50% di loro ha dichiarato che l’esperienza è andata abbastanza bene. Ma in Francia e Germania la classe virtuale ha avuto molto meno successo. Per questi insegnanti, l’invio di materiali e attività on line è stato sufficiente. Una seconda importante motivazione per la non organizzazione delle lezioni virtuali è stata la mancanza per gli studenti di computer o connessione internet, del tutto o in modo non adeguato. In media, il 62% degli insegnanti ha detto che vorrebbe continuare ad inviare risorse addizionali ai loro studenti quando la scuola riaprirà.
Nuove necessità
Lo spostamento verso l’insegnamento online richiede nuovi requisiti e gli insegnanti europei individuano vari punti che potrebbero migliorare la didattica online. Per esempio, il 55% degli insegnanti dichiara di aver bisogno di una migliore attrezzatura informatica e il 50% di soluzioni software. Circa il 47% dichiarato di voler fare formazione per imparare o migliorare le proprie abilità di insegnamento online. È anche chiaro da molte risposte aperte che gli insegnanti vorrebbero più materiale didattico digitale, video e attività pronte da condividere con i propri studenti.
“Siamo pronti ad aiutare insegnanti e studenti con risorse online gratuite, webinar, materiale didattico e tecnologia grafica. Tutto ciò può essere utilizzato in modo autonomo, combinato con un computer per proiettare in aula o da condividere in una classe virtuale”.Stephan Griebel, Coordinatore T3 Europe
Webinar T3 Europe
La rete di insegnanti T3 Europe ha risposto rapidamente alla situazione man mano che si evolveva e ha aumentato la propria offerta di webinar in tutta Europa. Oltre ai webinar europei in lingua inglese programmati ogni due mesi, sono stati proposti o incrementati webinar a livello nazionale in Francia, Germania, Italia e Portogallo. Gli argomenti sono stati direttamente collegati alle problematiche presentate dalla crisi – da come affrontare la didattica a distanza alla proposta di contenuti per gli insegnanti. Il Programma di webinar T3 Europe continuerà in autunno in modo tale che gli insegnanti possano lavorare sul proprio sviluppo professionale al ricominciare del nuovo anno scolastico.
Attenzione per gli studenti
Il sondaggio rivela che anche gli insegnanti hanno passato un periodo difficile. Per esempio, un insegnante tedesco dice: “Ho un figlio di due anni e mezzo, è stato difficile organizzare le lezioni”. Così come per la propria gestione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, gli insegnanti sono stati preoccupati per quella degli studenti. Sebbene i risultati varino molto da un Paese all’altro, alcuni studenti (in media il 32%) non hanno avuto accesso ad un computer o a internet e ciò si traduce in disuguaglianza quando si parla di opportunità di istruzione. Degli insegnanti che hanno partecipato al sondaggio, l’81% pensa che il lockdown e la didattica a distanza abbia aumentato, o aumenterà, il divario tra gli studenti, in Italia la percentuale scende al 75%.
La mancanza del contatto umano
Un altro aspetto che emerge dal sondaggio è che agli insegnanti è mancata l’interazione umana durante la didattica on line. Alcuni di questi insegnanti hanno sentito che la mancanza di contatto con i propri studenti (55%) e colleghi (21%) ha portato a un insegnamento meno efficace. Quasi il 70% ha accusato la mancanza dello scambio personale di idee con gli studenti. Gli insegnanti hanno notato che la didattica a distanza è stata difficile anche per i ragazzi, soprattutto nell’organizzazione del lavoro e nella tenuta della concentrazione.
Un nuovo metodo di insegnamento che rimarrà
Il nuovo anno scolastico sarà diverso per ogni realtà in quanto le scuole dipendono dalle direttive dei governi e delle amministrazioni locali. In base al sondaggio, il 70% degli insegnanti crede che il periodo di lockdown avrà conseguenze di lungo termine sull’organizzazione delle lezioni. Sembra che la didattica mista avrà un posto permanente all’interno del sistema d’istruzione. Come già detto, il 62% degli insegnanti continuerà a cercare materiale didattico on line e a condividerlo con i propri studenti. In quantità minore, il 30%, pensa di utilizzare di più i video. Il 52% degli insegnanti italiani continuerà ad inviare risorse aggiuntive agli studenti. Stiamo seguendo con attenzione i prossimi sviluppi e offriamo tutto il supporto necessario. Stephan Griebel: “Quando le esigenze degli insegnanti cambiano, cambiamo anche noi!”
Risorse disponibili:
Sondaggio online effettuato in Belgio, Germania, Francia, Italia, Portogallo, Svezia e Olanda con insegnanti di discipline STEM dal 10 al 16 Giugno 2020 con 860 intervistati in totale.